sabato 31 ottobre 2015

I naturalisti

Nel VI secolo a.C. in Grecia inizia a svilupparsi un pensiero che pone al centro della sua attenzione la natura ("physis", in greco). Gli esponenti di questo movimento di pensiero vengono definiti naturalisti o come disse Aristotele "fisici" o "fisiologi" poichè muovono le loro considerazioni analizzando la realtà fisica della natura ovvero la totalità delle cose che nascono, si sviluppano ed infine periscono. 
La physys si presenta come un'entità complessa composta da parti elementari che i greci avevano individuato nell'aria, nell'acqua, nella terra e nel fuoco. E' da essi che, secondo la concezione greca, si origina tutto ciò che si presta allo sguardo dell'uomo, di cui è anch'egli figlio. 

La physys nel suo concepimento antico veniva immaginata come un'entità i cui prodotti sono governati da un ordine, da precise leggi e legati da relazioni che tendono ad unificarli. Per i greci, nell'accezione primordiale del termine natura, si intendeva anche il principio primo e fondamentale che illustra la ragione d'essere di ogni cosa, ovvero quel principio che fa sì che una cosa sia quel che è e non quel che non è. In questi termini, l'attenzione riposta nel termine physys è rivolta al principio che determina le caratteristiche dell'essere delle cose anzichè alla totalità delle cose ed al loro principio costitutivo. Nel linguaggio comune, tuttavia, le varie accezioni convergono sotto lo stesso nome.

La filosofia dei naturalisti poneva le sue radici nelle domande legate alla natura, quali: "Cosa sono le cose?", "Perchè esistono?", "Quando sono nate?". Per rispondere a queste domande i primi fisici si servirono per la prima volta di quello che oggi conosciamo come metodo scientifico. Attraverso l'individuazione di un problema, l'osservazione del fenomeno e la formulazione di ipotesi da convalidare, si può arrivare ad una verità obiettivamente valida tale che sia possibile giungere al principio razionale interno alla natura, causa delle sue trasformazioni.

Tra i primi che ricercarono l'origine di tutte le cose ("arché", in greco) vi sono: Talete di Mileto, Anassimandro, Anassimene, la scuola di Pitagora ed Eraclito. Essi, nel tentativo di trovare l'arché sulla base delle loro esperienze e conoscenze, individuarono e selezionarono alcuni elementi costituenti della realtà, secondo cui, a loro interpretazione, le cose hanno avuto origine. Le domande che caratterizzano la ricerca del principio sono sostanzialmente tre: "Qual'è l'origine di tutte le cose?", "Esiste qualcosa che rimane identico e stabile durante la variazione delle cose?", "Qual'è il principio che fornisce una spiegazione unitaria alla vastità dei fenomeni presenti in natura?". Tutta la filosofia presocratica* (precedente a Socrate) sarà caratterizzata da queste domande, in particolar modo quella ionica. 






*Per presocratici si intendono tutti quei filosofi vissuti prima di Socrate e più precisamente tutti coloro che si interrogano sulla natura. Il termine non ha la mera accezione cronologica ma anche e sopratutto concettuale: racchiude in sè, infatti, anche i contemporanei di Socrate che rifiutarono la sua impostazione filosofica.

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