domenica 18 ottobre 2015

Le scale maggiori

Per scala maggiore si intende una successione di otto suoni racchiusi in un'ottava (intervallo composto da otto note con frequenze diverse). Partendo dalle singole note è possibile costruire qualsiasi scala maggiore in modo semplice ed intuitivo tenendo presente gli intervalli di toni e semitoni presenti tra una nota e l'altra.

Nella fattispecie, per la costruzione delle scale maggiori sarà necessario rispettare i seguenti intervalli.

T (Tono) - ST (Semitono)

I-II-III-IV-V-VI-VII
T-T-ST-T-T-T-ST

Ciascun intervallo viene numerato utilizzando la notazione romana per averne un riferimento.


Prendiamo in esame la scala maggiore più semplice e conosciuta, ovvero quella di DO naturale. Essa è composta dalle note: DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SI. Per trovale, è stato sufficiente osservare l'immagine sottostante tenendo in considerazione lo schema degli intervalli sopraesposto.




La distanza che intercorre tra il DO ed il RE è di un tono
La distanza che intercorre tra il RE ed il MI è di un tono.
La distanza che intercorre tra il MI ed il FA è di un semitono
La distanza che intercorre tra il FA ed il SOL è di un tono
La distanza che intercorre tra il SOL ed il LA è di un tono.
La distanza che intercorre tra il LA ed il SI è di un tono.
La distanza che intercorre tra il SI ed il DO è di un semitono

La scala di DO maggiore naturale è l'unica scala maggiore che non presenta alterazioni. Su pianoforte la sua esecuzione sarà dunque data dalla pressione in sequenza dei soli tasti bianchi corrispondenti alle note individuate. In fase esecutiva le scale (sia maggiori che minori) vengono svolte aggiungendo ai sette gradi, un ottavo, che non è altro che il primo grado suonato un'ottava sopra; pertanto, la prima nota della scala sarà la stessa dell'ultimo grado, solo che quest'ultima sarà più alta di un'ottava.

Una volta appreso il meccanismo trovare le altre scale è questione di poco tempo. Di seguito troverete un elenco completo di tutte le scale maggiori (sia naturali che alterate) che consiglio di consultare come verifica dopo aver provato a crearle da soli. 

Naturali

RE maggiore
RE-MI-FA#-SOL-LA-SI-DO#-RE

MI maggiore
MI-FA#-SOL#-LA-SI-DO#-RE#-MI

FA maggiore
LA-SOL-LA-SIb-DO-RE-MI-FA

SOL maggiore
SOL-LA-SI-DO-RE-MI-FA#-SOL

LA maggiore
LA-SI-DO#-RE-MI-FA#-SOL#-LA

SI maggiore
SI-DO#-RE#-MI-FA#-SOL#LA#-SI

Alterate

DO# maggiore (
DO#-RE#-MI#-FA#-SOL#-LA#-SI#-DO#

RE# maggiore
RE#-MI#-FA##-SOL#-LA#-SI#-DO##-RE#

FA# maggiore
FA#-SOL#-LA#-SI-DO#-RE#-MI#FA#

SOL# maggiore
LAb-SIb-DO-REb-MIb, FA-SOL-LAb

LA# maggiore
SIb-DO-RE-MIb-FA-SOL-LA

N.B. Nella costruzione di una scala maggiore o minore non si deve saltare nessuna nota e nessuna può essere ripetuta due volte di seguito. Pertanto, prendendo in esame la scala di RE# maggiore si noti la sua particolare costruzione: sono stati usati due doppi diesis per poter rispettare il principio teorico esposto poco prima; in caso contrario, ed in modo equivalente a livello pratico, la scala di RE#M si potrebbe scrivere come: RE#-FA-SOL-SOL#-LA#-DO-RE-RE# tuttavia è incorretto a livello teorico poichè il SOL ed il RE vengono ripetuti due volte (indipendentemente dal fatto che nella pratica corrispondono a due tasti diversi). Occorre precisare, inoltre, che il MI# ed il SI# corrispondono rispettivamente al FA e DO. Il loro uso è concesso per non ripetere due volte le stesse note (come visto poc'anzi).

Il doppio diesis (##) aumenta di un tono la nota. L'equivalente in senso opposto è il doppio bemolle (bb) che, al contrario, diminuisce di un tono

A breve sarà disponibile un articolo dedicato in cui verranno trattate nel dettaglio le alterazioni.


  

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